Ayus (vita) + Veda (conoscenza)

Considero l’Ayurveda come una conoscenza dello scibile umano e, in quanto tale, ci permette di comprendere ogni aspetto della nostra esistenza. Ciò è importante perché molto spesso ci soffermiamo sulla cura del corpo fisico, mentre è fondamentale considerare la psiche e le relazione tra questa e le reazioni somatiche. Il nostro corpo ci parla di chi siamo e ogni sintomo, ogni segno ci può mostrare una parte più profonda della persona. L’analisi del polso (Nadi Vigyan) è un mezzo attraverso il quale possiamo cogliere molto di più che le semplici reazioni fisiologiche o i disturbi del paziente. E’ un sistema di connessione all’individuo, al suo sistema mente-corpo, è una tecnica di ascolto che permette di cogliere un livello di profondità in base alla sensibilità del Vaidya (medico) che esegue l’analisi. Nella mia pratica, ponendo molta attenzione all’aspetto emotivo della persona, il polso mi parla anche di questo. Attraverso il dialogo si colgono altri particolari individuali della persona che permettono di completare il quadro clinico e l’ascolto attivo della persona svolge già un ruolo terapeutico.

Con il grande bagaglio esperienziale legato anche ai molteplici corsi e approfondimenti negli anni, oltre al percorso medico classico, ho acquisito la capacità di integrare molte conoscenze che mi permettono di cogliere quale approccio sia più indicato per la persona che viene in visita aumentando l’efficacia dell’intervento terapeutico.
Ognuno di noi è un individuo (indivisibile, unico) e come tale ha bisogno di un approccio unico. Non sempre però è immediato cogliere quale sia la strada migliore, ma avvicinandosi sempre di più alla comprensione di sé (e in questo il percorso Ayurvedico è un grande aiuto), sarà l’individuo stesso che ci guiderà nella scelta più appropriata e molto spesso sarà lui stesso che sentirà quale strada terapeutica è più in linea col proprio essere.